Già una volta, nel 2012, i miei disegni sono approdati alla Biennale di Architettura di Venezia. Avvenne attraverso la partecipazione al gruppo GranTouristas (facente parte della sezione "reMade in Italy" curata da Maria Luisa Palumbo all'interno del Padiglione Italia di Luca Zevi) e grazie alla scelta di Stefano Mirti di utilizzare i miei disegni nati all'interno di Gran Touristas per veicolare le attività del gruppo.
Nel 2021 invece sono presente grazie all'invito sia del curatore Prof. Arch. Alessandro Melis che, conoscendo e apprezzando da tempo il mio lavoro ha voluto, coerentemente alla sua apertura multidisciplinare, un mio testo e alcuni miei disegni per il catalogo della Biennale sia della stessa Prof.ssa Arch.tta Maria Luisa Palumbo che ha citato i miei lavori, in particolare la mia serie "Scenari futuri". in un suo testo e mi ha dato la possibilità di presentarli e parlarne nell'evento "Architette di Resilienza", che si è svolto in diretta Fb proiettato alla Biennale su maxischermo. Coinvolgimento, quello di MariaLuisa, che mi ha fatto particolarmente piacere perché si ascrive in una serie di iniziative volte a combattere la disparità di genere e a mettere in risalto la professionalità delle donne.
La serie mia serie di disegni "Scenari Futuri" è visibile QUI L'articolo di Maria Luisa Palumbo su DOMUS, QUI "(...) Il contributo di Cristina Senatore alla costruzione di uno sguardo resiliente viene soprattutto dalle sue esplorazioni del disegno. Disegno pensato come collage, cioè come manipolazione, aggiunta, riscrittura di una realtà pre-esistente, come stratificazione, o conversazione, tra segni di autori, cose ed epoche differenti. Lo spazio del disegno è in questo senso uno spazio del dialogo e dell'accoglienza, uno spazio per costruire comunità. Molti i suoi disegni a partire da immagini di altri architetti. Ma per concludere queste note voglio affacciarmi nei suoi Scenari Futuri, una serie di collage del 2019 in cui i disegni del biologo Haeckel divengono “nature architettoniche”, gusci e capsule sospese nello spazio interstellare o sulla sabbia di un pianeta buio e desertico, abitate da personaggi tratti da miniature medioevali. Sullo sfondo, in lontananza, le rovine di un paese abbandonato. In primo piano, “donne colte” ai loro scrittoi, in contemplazione alla finestra, impegnate a filare, o a “raccontare la storia del mondo nell'universo” (citazioni dai titoli delle immagini sulla pagina FB che li raccoglie). Se la voglia di innescare processi rigenerativi, curando territori marginali e abbandonati, coinvolgendo le comunità attraverso pratiche di progettazione e costruzione condivisa, è la caratteristica comune delle ricerche che ho elencato, questi disegni alludono già ad un altrove, ad un post catastrofe, ma ci parlano anche di continuità, e di una nuova centralità di donne sapienti e resilienti. Pronte a rigenerare". Maria Luisa Palumbo